Ottimi risultati per la Rete Recooper: recuperate oltre 6.000 tonnellate di rifiuti in un anno

Recooper è il nome della rete nata dalla collaborazione tra le cooperative sociali no profit Città So.la.re, La Fraternità di Bologna, La Piccola Carovana di Crevalcore e La Formica di Rimini, che sviluppa la propria attività su azioni finalizzate alla raccolta di materiali circolari e sostenibili; coordinandone la distribuzione e la vendita finalizzata al recupero.

Con il ricavato è garantita l’occupazione di personale in condizioni di svantaggio e la creazione di nuovi posti di lavoro, il sostegno economico alle associazioni del territorio e l’organizzazione di iniziative di educazione al riuso.
Ogni anno la Rete Recooper avvia a recupero oltre 6.000 tonnellate di rifiuti, principalmente tessili, ma anche sughero, olii, toner e raee, risparmiando all’ambiente qualcosa come 20.000 tonnellate di emissioni di anidride carbonica, l’utilizzo di oltre 30 miliardi di litri di acqua, 1.500 tonnellate di fertilizzanti e 1.000 tonnellate di pesticidi. 

Grazie ai 1700 cassonetti autorizzati, vengono raccolti gli abiti donati dai cittadini e avviati a recupero attraverso imprese in possesso di tutte le autorizzazioni previste dalla normativa vigente, sottoposte a periodici controlli da parte delle autorità preposte, sottoscritte a specifici contratti e protocolli etici che garantiscono il pieno rispetto di tutte le normative nazionali e internazionali. 
Il servizio di raccolta abiti usati è attivo su Bologna, Ferrara, Imola, Rimini e Padova.

Oltre all’avvio a recupero e riciclo presso altri impianti, una parte del materiale raccolto, quello di qualità più alta, Vintage e con i migliori brand, viene destinato alla vendita online o nei second hand store, attraverso il progetto AND circular o nei punti vendita SHARE gestiti dalle cooperative sociali della Rete RIUSE.
Grazie alle cooperative sociali aderenti alla rete Recooper, garantiamo lavoro stabile a più di 600 persone di cui quasi 200 in condizione di svantaggio certificato. Nei servizi di raccolta abiti usati e selezione, sono impegnate 51 persone di cui 28 svantaggiati ed altre 11 appartenenti a fasce deboli di popolazione. 
Inoltre, coperti i costi di gestione della raccolta, con i suoi proventi, la rete sostiene progetti sociali del territorio: comunità e case di accoglienza, servizi di assistenza per persone con disagio psichico, minori, anziani, famiglie in difficoltà, stranieri e persone che hanno perso il lavoro.

Tutte le cooperative della rete sono in possesso delle certificazioni di qualità ISO 9001, ISO 14001 e ISO 45001 e sono iscritte alla White List presso la Prefettura di competenza, per attestare la totale estraneità ad infiltrazioni malavitose che purtroppo anche nel settore degli abiti usati cercano di fare affari.
Le realtà cooperative della rete hanno realizzato un modello organizzativo e gestionale conforme al D.Lgs 231/01 con la presenza di un organismo di valutazione esterno e indipendente che controlla l’operato di tutti i membri della cooperativa e previene la possibilità di commettere reati. Questi impegni sono descritti nei propri bilanci sociali e verificati da parte di revisori esterni. 

A valle di questa filiera, un ruolo fondamentale è svolto dalle imprese commerciali. Per questo abbiamo deciso di scegliere impianti di stoccaggio autorizzati con procedura ordinaria, la più vincolante, e soggetta al parere del maggior numero di enti: dall’Asl, ai Vigili del Fuoco, dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale agli enti locali competenti.

Inoltre, le cooperative chiedono ai propri clienti commerciali le massime garanzie possibili: l’assolvimento degli obblighi assicurativi e contributivi per i dipendenti, autocertificazione antimafia, certificato carichi pendenti, certificazione camerale in corso di validità ed iscrizione alla White List della prefettura di competenza; insomma cerchiamo la massima garanzia possibile alla piena legalità e trasparenza della filiera.

26 Mar 2021
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